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Gli external asset managers (EAM) svizzeri operano in regime di autorizzazione FINMA dal 2023, a seguito dell'entrata in vigore della Legge sulla vigilanza dei mercati finanziari (FINMASA) e della Legge sulla vigilanza dei mercati finanziari (LSFin), e beneficiano ora di un riconoscimento legislativo atteso da molti anni. Questa nuova realtà offre ottime prospettive per la professione di gestore patrimoniale indipendente.
Un ambiente dinamico ma impegnativo
Secondo le ultime statistiche fornite dalla FINMA, finora la maggior parte dei gestori patrimoniali e dei trustee autorizzati sono microimprese costituite sotto forma di società a responsabilità limitata e con meno di tre dipendenti a tempo pieno. Il patrimonio totale gestito dai 1.187 istituti autorizzati al 31 dicembre 2023 ammontava a circa 216 miliardi di franchi svizzeri. Alla fine del 2023 restavano da esaminare circa 600 domande di autorizzazione, alcune delle quali riguardavano EAM di grandi dimensioni.
A causa delle nuove normative sempre più esigenti, i costi degli EAM sono aumentati notevolmente negli ultimi dieci anni. Lo stesso vale per il tempo dedicato alle attività amministrative.
Inoltre, più di un terzo degli operatori vedrà la necessità di rinnovare i propri titolari e senior manager nei prossimi dieci anni. La caccia ai talenti si preannuncia agguerrita, visto che i candidati sono corteggiati sia da strutture di gestione patrimoniale indipendenti sia da operatori bancari.
Pochi EAM - o banche - sono attualmente in grado di comprendere e soddisfare appieno le aspettative della nuova generazione di clienti. Lo sviluppo e l'aggiornamento di un'offerta dedicata a questa nuova clientela fornirà agli EAM le motivazioni per spingerli verso una costante innovazione.
Infine, per tutti gli EAM abilitati c'è un passo successivo decisivo: il primo audit prudenziale della FINMA. In conformità alle disposizioni di legge, la frequenza di questo audit è determinata dal profilo di rischio assegnato a ciascuna struttura. Anche se questo ostacolo sarà superato dalla stragrande maggioranza degli EAM, non è escluso che i requisiti della FINMA, che sono e rimarranno indubbiamente elevati, spingano alcuni EAM a mettere in discussione la loro indipendenza.